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A sollevare il caso in particolare due messaggi che l'attrice Usa, nota per non avere grandi simpatie per il presidente neo eletto, aveva pubblicato la scorsa settimana. Nel primo lei si chiedeva: «Barron Trump è autistico? Se così fosse, sarebbe una grande opportunità per parlare del problema», scriveva, linkando un video pubblicato su Youtube in cui venivano evidenziati alcuni atteggiamenti strani del bambino e si incitava il pubblico a non bullizzarlo e prenderlo in giro per i suoi comportamenti, che deriverebbero proprio da una malattia serie non sarebbero vezzi. Nel secondo messaggio, scritto il giorno dopo, la conduttrice, invitava ad alcuni sintomi che le erano suonati familiari nel figlio di Trump, aspetti che magari non si notano se non si è avvezzi alla malattia. Lei li riconosce perché a sua figlia Dakota, che ha 3 anni e mezzo, sono stati diagnosticati atteggiamenti autistici e quindi è entrata in un mondo che non conosceva. Nel video, che ha avuto milioni di visualizzazioni, si evidenziavano ad esempio alcuni manierismi di Barron, catturati le poche volte che è apparso in tv, come dimostrare che potrebbe essere autistico: le mani che si muovono in modo irregolare e che non si toccano, oppure alcuni movimenti sulla sedia. Un tweet che si concludeva con l'hashtag #NoShame autism, no alla vergogna dell'autismo, ovvero un invito a non vergognarsi di una malattia seria e che può essere affrontata.
Potrebbe essere importante parlarne per risolvere più o meno con i farmaci NEU.... mio pensiero.
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Articolo Corriere della Sera di Valentina Santarpia